venerdì 22 marzo 2013

Lightroom, tutorial per immagini - 12 - Regolazioni locali avanzate

Come anticipato nel capitolo strumenti, con Lightroom è possibile applicare regolazioni mirate a determinate porzioni dell'immagine mediante gli strumenti Pennello di regolazione, Filtro Radiale Filtro graduato. In questo capitolo vi illustrerò come sfruttare al massimo le potenzialità di questi strumenti e cosa fare quando questi non sono più sufficienti.


Il pennello di regolazione

Per prima cosa iniziamo con un breve ripasso sulle impostazioni del PennelloDimensioni specifica il diametro in pixel della punta del pennello ed è modificabile rapidamente con la rotella del mouse. Sfumatura crea una transizione con bordi sfumati, la distanza tra il cerchio interno e quello esterno rappresenta la quantità di sfumatura del bordo. E' modificabile rapidamente con SHIFT + rotella del mouse. 






Flusso controlla l’entità di applicazione della regolazione, passando più volte sullo stesso punto si noterà la sovrapposizione colore della maschera (tasto "o") diventare più rossa, quindi con passaggi ripetuti si aumenta il Flusso ovvero l'entità della regolazione. Può tornare utile mantenerlo ad un valore intorno al 50% e pesare l'apporto della regolazione con più pennellate. Densità invece specifica il livello massimo di regolazione e non varia, anche con passaggi ripetuti.

Lightroom mette a nostra disposizione un totale di 3 pennelli, due normali ed un cancellino, ognuno con le sue impostazioni personalizzabili. Per passare rapidamente al cancellino tenere premuto il tasto ALT.


Maschera automatica limita la selezione ad aree dai colori simili a quelli al di sotto della croce al centro del pennello, il suo effetto è mostrato nei due esempi seguenti: notare come vengano selezionate la sola neve o anche le viti.


Per visualizzare o meno le puntine, collegate ad ogni regolazione locale, premere H. Per visualizzare o meno la sovrapposizione colore della maschera premere O, invece SHIFT+O ne cambia il colore. 

Se disponete di una tavoletta grafica tutto diventa molto più semplice e sarà sufficiente impostare a dovere il sistema la prima volta, per velocizzare di molto il lavoro. Se non ne avete ancora una, correte a comprarla, o passate al paragrafo successivo.
A seguire le impostazioni da me consigliate per una Wacom Intuos: 
Per prima cosa create una nuova configurazione personalizzata per Lightroom cliccando sul + a destra della riga Applicazione. Ora selezionate Grip Pen quindi Penna e impostate i tasti laterali su SHIFT e CTRL, il primo è utile per lo scorrimento fine degli slider ed insieme al secondo serve per la selezione multipla, inoltre sono utilizzati come modificatori per molti comandi. 
Impostate la Sensibilità desiderata per la punta dall'apposito slider. Una pressione più o meno intensa della penna verrà mappata da Lightroom direttamente sul Flusso del pennello.


Cliccando su Adattare... si accedere alla modifica non lineare della curva di pressione della punta:


Nella tab Gomma bisogna settare come Modificatore ALT al fine di attivare il cancellino di Lightroom con il fondo della penna.


Selezionando Funzioni nella riga Strumento si possono impostare il Touch-ring e i tasti rapidi. Vi consiglio di settarli come indicato nelle note in rosso sulle immagini seguenti, al fine di avere le funzioni più utili di Lightroom direttamente sulla tavoletta. 
Ad esempio per modificare la sfumatura del pennello con queste impostazioni basta posizionare la Touch-ring su Dimensione del pennello con il pulsante centrale, quindi agire contemporaneamente sul tasto laterale della penna, prima mappato su SHIFT, e sulla Touch-ring.
Le altre impostazioni vi permetteranno di zoomare/scorrere la libreria, agire su uno slider selezionato o ruotare una immagine (a scatti di 90° quindi impostate la Velocità su Lenta).


Con i tasti rapidi impostati come nell'immagine seguente potrete rapidamente scorrere la storia delle regolazioni, spostarvi tra le immagini, agire sui modificatori e visualizzare le porzioni di immagini interessate da determinate impostazioni, come le regolazioni tonali o di dettaglio, tramite il tasto ALT, come spiegato nei capitoli precedenti.


Esempio passo-passo di uso del pennello di regolazione

Come esempio avanzato di ritocco con il Pennello di regolazione vi propongo il workflow completo, applicato alla seguente immagine già incontrata nei capitoli precedenti:


Dopo aver applicato le regolazioni di base, si nota subito come il soggetto sia poco staccato dalla vegetazione di sfondo in quanto questa era troppo vicina per rimanere sufficientemente esclusa dal piano focale. A questo si può ovviare rapidamente agendo sulla Chiarezza, ovvero il contrasto locale, (analizzato nel capitolo regolazioni base) e sulla Nitidezza ovvero i dettagli, purtroppo per quest'ultimo slider non sono presenti tutte le regolazioni fini offerte dal pannello omonimo. Inoltre ho apportato un leggero ritocco alla Saturazione e all'Esposizione.
Il tutto va applicato ad una maschera selettiva (in rosso) comprendente il secondo piano ed in modo più sfumato le zone a fianco del soggetto, per una migliore transizione.


Con una nuova maschera e agendo inversamente sugli stessi slider si possono evidenziare i dettagli delle rocce e del muschio in primo piano e fianco del soggetto. 
Due richiami e un utile trucco: per creare una nuova regolazione locale è sufficiente cliccare Nuovo in alto sotto il simbolo del pennello, per modificare una regolazione precedente invece si deve cliccare sulla sua puntina sulla foto. Infine per aumentare o diminuire l'effetto complessivo di una regolazione locale è sufficiente cliccare sulla puntina, tenere premuto e trascinare a destra o a sinistra.


Passando al soggetto, si possono applicare degli aumenti locali di Chiarezza e Nitidezza finalizzati ad evidenziare le zone del pelo più ricche di dettaglio e chiari-scuri come le pieghe. Il tutto senza intaccare le restanti parti della pelliccia, nelle quali un aspetto più soffice è preferibile.


Come ultimo ritocco alla pelliccia si può applicare una forte riduzione della Chiarezza ad alcune zone come le orecchie, enfatizzando così l'effetto di sofficità del pelo, senza intaccare i dettagli delle zone circostanti.


Infine ho trovato utile virare da bianco ad un colore più caldo i riflessi sul dorso e sulla pietra di sinistra. Tale modifica è ottenibile in due modi diversi: o si agisce sulla Temperatura (come  in questo caso) oppure si applica direttamente un colore a tutta la zona selezionata cliccando il rettangolo barrato alla destra di Colori ed usando la pipetta sul selettore colori.


Ed ecco il risultato finale!



Attenuare l'incarnato

Infine il pennello di regolazione può essere usato nei ritratti per migliorare l'incarnato, premetto che non sono un ritrattista quindi quello a seguire è giusto un antipasto di ciò che si può fare, ad esempio è anche possibile agire con molta efficacia su ciglia, contrasto e luci degli occhi...ecc



Dopo le regolazione di base e di colore si nota subito come il bianco della la maglietta tenda all'azzurro, effetto dovuto all'aumento di saturazione del blu, indispensabile ad evidenziare il cielo. Questo problema è facilmente risolvibile applicando tinte più calde ed un aumento di luminosità alla sola maglietta. Può essere di aiuto usare la Maschera automatica in aggiunta al pennello.


Come successiva operazione è possibile evidenziare i petali del fiore applicando alla maschera seguente una leggera colorazione rosa ed un amento di contrasto, luminosità e chiarezza.


Infine si agisce sull'incarnato, dato che questa foto non presenta un forte close-up sul soggetto, quindi il dettaglio della pelle è limitato, si può avanzare con un approccio più sistematico e semplificato: 
Si applica un primo passaggio con una leggera riduzione di chiarezza ed un piccolo aumento di contrasto (per evidenziate i chiaroscuri) a tutta la pelle con le impostazioni e la maschera seguente.


Per poi effettuare un secondo passaggio mirato con una maggiore riduzione della Chiarezza ed una diminuzione del Contrasto in aggiunta, solo dove necessario (macchie e disuniformità).

Se invece si vuole un lavoro più pulito bisogna passare al metodo Dodge and Burn, ovvero scherma e brucia: andando ad agire con piccolissimi e mirati colpi di pennello solo dove serve schiarendo e scurendo al fine di nascondere le imperfezioni. E' un lavoro lungo e certosino ma può dare ottimi risultati, qui un esempio ad opera del mio amico Stefano Tealdi. I predefiniti Dodge e Burn sono recuperabili dal menù a tendina raggiungibile cliccando Personale a destra di Effetto: in alto nel pannello del pennello.

Per completare il lavoro ho eliminato alcuni difetti dell'immagine ed ecco il risultato finale:


Desaturazione parziale

Tramite il pennello di regolazione è altresì possibile effettuare, in pochi rapidissimi passi, una desaturazione parziale. E' sufficiente creare prima una maschera uniforme, con Saturazione -100 con flusso e densità al 100% a cui si vanno a sottrarre i colori desiderati mediante il cancellino impostato su Maschera automatica, sempre con flusso e densità al 100%. Ricordo che così facendo verranno tolte dalla maschera le sole porzioni di colore simile a quello sottostante il centro del pennello. Come ritocco finale può essere necessario agire sulla maschera con pennello e cancellino di piccole dimensioni e sfumatura 0, così da avere una selezione precisa.


Quando Lightroom non basta

In alcuni casi però, i potenti mezzi di Lightroom non possono venirci in aiuto. Ad esempio nella foto seguente, dopo un recupero delle luci, sono rimaste sulla fronte e sulla barba delle ampie zone bruciate, di bianco uniforme e prive di dettaglio, dovute alla forte luce incidente che ha saturato il sensore.


Fortunatamente si può tentare un recupero estremo con Photoshop: da dentro Lightroom si clicca con il tasto destro sulla foto quindi Modifica -> Modifica in Adobe Photoshop. La trama persa nelle zone bruciate si recupera con il Timbro clone  (tasto rapido S) dalle zone adiacenti, come mostrato nelle immagini seguenti. Per un effetto il più realistico possibile è obbligatorio mantenere la Durezza del timbro prossima allo zero e prelevare la trama da più zone differenti (per una nuova selezione della zona di origine premere ALT+click del mouse) per evitare spiacevoli effetti deja-vu.


Recuperata la trama delle zone bruciate è necessario recuperarne anche le corrette luci che ne conferiscono la rotondità. A questo fine è sufficiente applicare un'opportuna regolazione di luminosità e contrasto, mediata da una maschera con la quale andrete ad evidenziare le sole zone da illuminare, usando un pennello bianco e le dovute sfumature.
Ripasso sulle maschere: nel caso in cui non sappiate applicare una regolazione mirata su Photoshop ecco come si fa: selezionate la regolazione desiderata dal pannello Aggiungi una regolazione (vedere l'immagine seguente), applicatela a tutta l'immagine (comparirà come un nuovo livello). Selezionate la maschera del livello relativa alla regolazione (ovvero quel rettangolo bianco alla destra del nuovo livello) e riempitela di nero cliccando con il secchiello direttamente sull'immagine, agite sulla maschera con il pennello, impostato su bianco e con durezza 0, per applicare la regolazione solo ove desiderato. Se non risultasse chiaro: la regolazione viene applicata alle sole parti colorate di bianco nella maschera di livello.


Ed ecco il risultato finale!


Il filtri graduati e radiali

I filtri graduati sono la diretta evoluzione degli omonimi filtri ottici in vetro affumicato e tornano molto utili per correggere i cieli e potenziarne l'impatto visivo. La prima reazione dei più puristi a quello che sto per presentare sarebbe di urlare alla falsificazione, tutt'altro! E vi spiego il perché: l'occhio umano è una macchina fotografica superlativa, possiede una dinamica di circa 14 stop contro gli 8-11 delle dSLR e 5-7 nelle compatte. Noto che l'aumento di uno stop corrisponde ad una duplicazione di luminosità, ci rendiamo subito conto della gigantesca differenza. A conti fatti risulta che la nostra reflex è all'incirca in grado di catturare un rapporto massimo tra bianchi e neri di 256:1, i nostri occhi invece hanno un rapporto 16384:1!
In più il cervello realizza, senza che ce ne accorgiamo, un adattamento locale in base alla luminosità e alla temperatura della fonte di illuminazione. Ad esempio ora probabilmente state guardando il vostro schermo (bianchi puri) in una stanza illuminata da una lampada ad incandescenza (arancione-gialla) da 60W eppure i bianchi vi appaiono tutti uguali (e mai bruciati) pure quelli della casa di fronte a voi fuori dalla finestra (illuminata di una luce blu). 


Tutto questo si traduce in una forte limitazione delle nostre reflex nel rappresentare ciò che invece noi vediamo, si può ovviare in due modi: con la tecnica HDR (più flessibile ma anche più invadente) oppure con regolazioni locali (limitate però dal segnale raccolto nel formato RAW o peggio JPG) atte ad estrarre i colori e le luci corretti zona per zona.

Nello scatto seguente, per mantenere correttamente illuminata sia la parte di cielo superiore che quella prossima all'orizzonte, ho dovuto sovraesporre leggermente, senza comunque bruciare l'orizzonte (regola dell'esposizione a destra). In ogni caso, anche recuperando le luci, il tramonto è risultato molto meno colorato (foto sotto) di come era nella realtà, per via della luminosità maggiore dalla stretta banda lungo l'orizzonte, la quale essendo prossima alle alte luci perde informazione cromatica.


Per ricostruire la sua corretta colorazione, senza alterare le altre, si possono applicare due filtri graduati uno ad annullare l'effetto dell'altro, in modo che la regolazione sia applicata alla sola zona di interesse. Dapprima si applica un filtro graduato con un viraggio verso le temperature calde ed un aumento del contrasto dal basso verso l'alto. Ricordo che più sono vicine le due linee esterne e più la variazione della regolazione è rapida e che la linea creata dal primo click sarà quella oltre la quale avremo il 100% della regolazione.


A seguire si applica un secondo filtro con viraggio verso le temperature fredde e diminuzione della saturazione verso l'alto, questo serve per annullare l'effetto del filtro precedente nella porzione alta del cielo che altrimenti risulterebbe verde. 


Ed ecco il risultato finale! Pressoché uguale a quanto l'occhio umano vedeva.


Il filtro radiale agisce come quello graduato ma con una geometria circolare, tornando molto utile per creare spot di luce o vignettature artistiche. Bisogna notare che la regolazione avviene all'esterno dell'ellisse quindi per fare uno spot di luce occorre dare un'esposizione negativa. Ogni selezione è modificabile e ruotabile liberamente tramite i punti di ancoraggio e a differenza della vignettatura classica può essere decentrata e parzialmente esterna all'area della foto. Agendo su Sfumatura è possibile regolare la nettezza dei bordi dello spot.


Un piccolo trucco: per creare spot multipli di luce, come nell'esempio seguente, bisogna creare il primo come quello sopra ed il secondo invece va fatto inverso sia come maschera (spuntare Inverti maschera oppure premere ' ) che come regolazione (notare l'esposizione positiva).


Tramite il tasto ALT è possibile creare una maschera a partire dall'angolo, al posto che dal centro, altrettanto per le regolazioni successive, mantenendo premuto SHIFT si ottengono aree circolari. Con CTRL + click su una maschera esistente è possibile copiarla,

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