Vi sono situazioni in cui la nostra dSLR non riesce a catturare tutto il range dinamico presente una scena e men che meno ciò che noi vediamo, restituendoci foto deludenti. Ciò capita ad esempio con scene molto contrastate, paesaggi innevati, tramonti, soggetti contro luce...
Questo perché noi siamo abituati troppo bene: l'occhio umano è una macchina fotografica superlativa, possiede una dinamica di circa 14 stop contro gli 8-11 delle dSLR e 5-7 nelle compatte. Noto che l'aumento di uno stop corrisponde ad una duplicazione di luminosità, ci rendiamo subito conto delle gigantesca differenza. A conti fatti risulta che la nostra reflex è all'incirca in grado di catturare un rapporto massimo tra bianchi e neri di 256:1, i nostri occhi invece hanno un rapporto 16384:1!
Tutto questo si traduce in una forte limitazione delle nostre reflex nel rappresentare ciò che invece noi vediamo. Fortunatamente l'evoluzione digitale della fotografia ci è venuta in aiuto:
Tramite la tecnica HDR (hight dynamic range) è possibile fondere in un unico file grafico più intervalli di luminosità distinti, ampliando quindi la dinamica della macchina fotografica fino a raggiungere quella umana, oppure, esagerando ancora, si può raggiungere un effetto simil-pittorico.
Rimane comunque una tecnica da usare con molta parsimonia perchè (con un po' di ironia) tende ad attrarre fatalmente ogni fotografo nel fantomatico HDR hole, se usata nel modo corretto invece permette risultati molto bilanciati e gradevoli.