venerdì 31 maggio 2013

Taglio orbitale Pan-Starrs L4 C/2011

Domenica scorsa sono salito ai 1500m dell'Osservatorio Astronomico di Bellino, gestito dalla nostra Associazione Astrofili Bisalta, per riprendere la cometa C/2011 L4 Pan-Starrs durante il taglio orbitale, ovvero il momento in cui le due code appaiono allineate ed antiparallele.
Durante l'allontanamento dal sistema solare, interno la coda di polveri più pesanti (anti-tail) viene lasciata lungo il percorso della cometa, mentre la coda di ioni e le polveri più sottili sono sospinte dal Sole in direzione opposta.

 

La particolarità di questo momento sta nel fatto che osservando la scia di taglio ci appare come rettilinea ed opposta a quella di ioni, anziché curvilinea come è in realtà (in maniera ancora più accentuata di come è mostrato nella seguente immagine).


Questa cometa in particolare ha dimostrato di avere un'anticoda davvero strepitosa, estesa nel cielo 16 volte Luna piena, tanto da potersi riprendere con un 50mm. In basso un raffronto con l'Orsa Minore per dare il senso delle dimensioni.


La coda di polveri leggere e ioni è invece quel leggero sbuffo appena visibile verso il basso. La si può osservare meglio nello scatto seguente, effettuato da dentro l'osservatorio con i quasi due metri di focale del C14 con riduttore di focale (ripresa in collaborazione con Roberto Barcellona ed Enrico Manera, elaborazione Roberto Barcellona).


A questa focale è anche ben visibile in moto proprio della cometa rispetto alle stelle di sfondo.

giovedì 30 maggio 2013

L'agenda di Giugno - Mostre e appuntamenti fotografici

Appuntamenti fotografici da non perdere nel mese di Giugno 2013:

  • Dal 17 aprile 2013 all'8 settembre 2013: Retrospettiva Elliott Erwitt, Palazzo Madama, Torino

    La casa editrice d’arte Silvana Editoriale organizza, insieme alla celebre agenzia fotografica Magnum Photos, una ricca retrospettiva dedicata al fotografo della commedia umana Elliott      Erwitt, ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama a Torino. La mostra nasce in collaborazione con il Comune di Torino e la Fondazione Torino Musei.
    L’esposizione è l’occasione per far conoscere al pubblico una selezione di 136 fotografie in bianco e nero, scelte fra quelle che hanno consacrato Elliott Erwitt come uno dei più grandi fotografi di fama mondiale. Il percorso è composto da tre sezioni, ciascuna delle quali è incentrata su un tema significativo all’interno del vasto repertorio iconografico del fotografo, nel quale ricorrono frequentemente immagini di bambini, animali domestici, personaggi famosi, scatti pubblicitari, scorci di città, visitatori di musei, ecc.




  • Dal 15 marzo al 14 luglio 2013: Retrospettiva su Robert Capa al Palazzo Reale di Torino.

    Palazzo Reale di Torino celebra con un’importante retrospettiva uno dei maestri della fotografia del XX secolo: Robert Capa, in occasione del centenario dalla nascita.Nel 1938 Robert Capa fu definito dalla prestigiosa rivista inglese Picture Post “Il migliore fotoreporter di guerra nel mondo”. 
    Sebbene il suo lavoro sia in molti tratti lirico e talvolta anche spiritoso – tanto da essere paragonabile a quello di altri fotografi come André Kertész o Henri Cartier-Bresson – tuttavia la forza visiva e l’incisività delle sue fotografie, oltre alla quantità dei reportages realizzati, giustificano ancora oggi questo lusinghiero giudizio.



domenica 12 maggio 2013

Into the Storm, fotografia e timelapse nell'occhio del ciclone

Con l'arrivo della bella stagione iniziano a fare capolino i primi temporali estivi, davvero suggestivi al crepuscolo o di notte quando i loro numerosi fulmini danno spettacolo nel cielo. Memore di precedenti occasioni, nelle quali mi ero fatto cogliere impreparato, ora mi porto sempre appresso la strumentazione al completo. Grazie a questo accorgimento ho potuto mettere a punto il setup in pochi minuti alle prime avvisaglie di un temporale in arrivo.

Per poter fotografare un temporale bisogna innanzitutto non esserci sotto! Altrimenti vi troverete con la strumentazione zuppa ma sopratutto non potrete cogliere i fulmini nella loro interezza, inquadratura possibile solo da una certa distanza. Ad esempio in questo caso mi trovavo nella fortunatissima situazione di trovarmi in una sorta di occhio del ciclone con temporali tutto attorno a me ed il cielo stellato al di sopra, davvero suggestivo! 

Quindi bisogna mettere la macchina fotografica sul cavalletto, impostare un diaframma abbastanza chiuso (es f.8-11), bassi ISO al fine di ottenere il tempo di scatto il più lungo possibile compatibilmente con la luminosità ambientale per non avere saturazione del sensore, può essere necessario aggiungere un filtro ND. 
Se la vostra macchina ne è fornita potete usare l'intervallometro integrato per automatizzare la ripresa. Ad esempio in questo caso ho impostato tempi di scatto di 30s e l'intervallometro per scattare ogni 33s in modo da dare il tempo alla macchina di salvare il file sulla CF ed effettuare il sollevamento anticipato dello specchio (per limitare le vibrazioni). Da notare come se avessi messo 30s avrei ottenuto la perdita di un frame su due in quanto la macchina non sarebbe stata pronta a scattare subito. E' inoltre essenziale disattivare la riduzione del rumore sulle lunghe pose altrimenti per ogni scatto la macchina ne effettuerà un altro a tendina chiusa per la sottrazione del segnale di dark, facendoci di nuovo perdere un frame su due.

Importati tutti i frame, si passa alla selezione prelevando solo quelli che hanno catturato un fulmine. I migliori risultati della mia "caccia al fulmine" di ieri sera sono seguenti. E' stata apportata solamente una leggera post produzione per evidenziare il cielo stellato, il contrasto locale delle nubi ed alcune regolazioni sul pannello HSL.




E cosa fare con gli scatti scartati? Non buttateli via! Montando in un video tutti i frame della sessione ho realizzato questo suggestivo timelapse del temporale che permette di apprezzare, assieme con i fulmini, il continuo ed ipnotico movimento delle nubi.


domenica 5 maggio 2013

Lightroom, tutorial per immagini - 17 - Geolocalizzazione

In questo capitolo vi illustrerò come dalla versione 4.0 in poi di Lightroom sia diventato facilissimo geotaggare i vostri scatti. Sia che la vostra reflex disponga o meno di un modulo GPS, vi sarà sufficiente il vostro smartphone oppure un po' di lavoro manuale successivo. 
Per chi non lo sapesse, con geotag (o georeferenziazione) si intende l'inserimento di informazioni geografiche come latitudine, longitudine e quota nei dati EXIF di uno scatto. Questi dati ci possono tornare piuttosto utili per ritornare nello stesso posto per un nuovo scatto, per appuntarsi zone con particolari inquadrature ma sopratutto per effettuare ricerche nell'archivio in base alla località di scatto, tramite il Reverse geocoding.

Il modulo Mappa

Cliccando sul nuovo pulsante Mappa ci si presenta di fronte una cartografia di derivazione Google Maps, nella quale compaiono tutte le foto geotaggate (limitatamente alla cartella attualmente selezionata nella libreria) come segnalibri che al click ne mostrano l'anteprima, assieme ad alcuni dati di scatto.