mercoledì 12 agosto 2015

Lightroom, tutorial per immagini - 15 - Panorami e fotografia in alta risoluzione

In questa guida verranno trattate le tecniche di ripresa e di fusione (stitching) necessarie alla realizzazione di panorami e foto in altissima risoluzione. Queste tecniche permettono sia di realizzare immagini con formati diversi dai classici (panorami) che foto in altissima risoluzione (GigaPano) mediante l'unione di moltissime immagini riprese a focali più spinte di quella equivalente dell'immagine finale.



Ripresa

In fase di ripresa è fondamentale avere metodo e sapere cosa fare, questo vi eviterà non pochi grattacapi in fase di stitching. Se non avete strumentazione specifica il metodo più semplice per effettuare un panorama è usare un media focale così da non avere distorsioni, evitare soggetti in primo piano (creerebbero errori di parallasse se non si scatta dal punto nodale), scattare a mano libera cercando di restare in linea con l'orizzonte e di fare perno sulla lente, non se stessi.

Se invece volete portare i vostri risultati ad un livello superiore avrete bisogno come minimo di una testa panoramica, meglio ancora una testa robotizzata ed una piastra micrometrica per posizionarvi correttamente nel punto nodale. Nei prossimi paragrafi verranno analizzati nel dettaglio tutti gli accorgimenti da seguire per ottenere un panorama impeccabile.

Modalità manuale obbligatoria
E' fondamentale innanzitutto impostare correttamente la macchina e farlo in maniera manuale! In qualsiasi condizione di luce voi siate, di sicuro ci saranno variazioni di luminosità e colore nella scena, pertanto è fondamentale imporre in maniera manuale: tempo di esposizione, diaframma ed impostazione di bilanciamento del bianco (sì! anche questo, sopratutto al tramonto).
Il tempo di esposizione dovrà essere tale da evitare saturazione delle luci sul cielo ed il diaframma tale da permettere la profondità di campo necessaria, generalmente senza andare oltre f8, superata la quale gli obiettivi normale perdono in nitidezza. Meglio ancora se tale da portare in condizione iperfocale l'obiettivo, ovvero quella combinazione di distanza di messa a fuoco e diaframma tale da estendere la profondità di campo da metà della distanza di messa a fuoco fino ad infinito.
Se state scattando un soggetto con gamma tonale molto estesa, come ad esempio un panorama al tramonto controluce, potrebbe essere utile eseguire una doppia passata con due tempi di esposizione diversi, uno per il cielo più breve ed uno per il panorama più lungo, più avanti nella guida sarà illustrato un esempio di questa tecnica.
Riguardo alla messa a fuoco è opportuno eseguirla in maniera automatica o manuale sul soggetto desiderato quindi bloccarla disabilitando la messa a fuoco dal corpo macchina o dall'obiettivo. Se usate un cavalletto dovrete anche disabilitare la riduzione delle vibrazioni, è controproducente quando la macchina è su uno stativo in quanto innesca oscillazioni ancora più fastidiose.
Riguardo alla lunghezza focale potete anche sperimentare composizioni riprese con valori diversi, buona regola è eseguire una passata per il cielo con focali molto corte (10-20mm) e tempi rapidi, per via del suo aspetto mutevole, quindi eseguire il panorama ad una focale intermedia (50mm) e per finire concentrarsi sui dettagli più significativi con focali più spinte (da 80mm in sù). Potete trovare un esempio di questa tecnica in questo mio post.

Punto nodale
Se nel nostro panorama sono presenti soggetti posti relativamente in primo piano potremmo avere spiacevoli sorprese in fase di elaborazione. Facendo ruotare una camera posta semplicemente sul cavalletto otterremmo un disallineamento tra gli oggetti in primo piano e quelli sullo sfondo che metterebbe in crisi i software di allineamento e fusione. Più vicini saranno gli oggetti e maggiore sarà lo scostamento.


Questo disallineamento è dovuto al fatto che abbiamo fatto ruotare un sistema ottico attorno ad un punto che non è il punto nodale anteriore. Questo particolare punto, indicato con N1 nella foto seguente, è quello dal quale la macchina "vede" la scena, N2 è invece il punto nodale posteriore, dal quale i raggi sono proiettati sul sensore. 


Spostando il punto di rotazione della camera in N1 non si avrà alcun disallineamento e si sarà nelle condizioni ideali per riprendere frames di un panorama facilmente unibili tra di loro.


Per portare il punto di rotazione sul nodale anteriore occorre una slitta micrometrica, come quella che potete vedere tra la macchina fotografica e la testa del cavalletto, ben visibile nella foto seguente. Se ne trovano in commercio anche buoni esemplari di produzione cinese, economici ma affidabili.


Il modo più semplice per identificare il punto nodale anteriore è quello sperimentale: si allineano un oggetto in primo piano ed uno più distante al centro del campo inquadrato quindi si ruota la camera per portarli ad un estremo del campo inquadrato e si agisce sulla slitta micrometrica fintanto che non saranno di nuovo allineati. Quindi si verifica che sia altrettanto anche all'estremo opposto del campo.


Una volta individuata la regolazione ottimale per un dato sistema fotocamera/obiettivo/focale, non resta che prendere nota dei valori impostati sulla slitta per riutilizzarli all'occorrenza.
Riguardo ai movimenti in verticale è invece necessario porre l'asse di rotazione sulla mezzeria dell'obiettivo, operazione possibile solo con una testa panoramica, manuale o robotizzata.



Testa panoramica
Se ancora non siete soddisfatti, per ottenere risultati al top vi servirà una testa panoramica robotizzata: si tratta di una montatura in grado di ruotare la camera attorno al punto nodale su entrambi gli assi, così come automatizzare movimenti e scatti necessari all'esecuzione del panorama. Come descritto in questo altro post, esistono versioni in commercio a partire da 800€, altrimenti se avete le competenze necessarie potete fare come me e costruirvene una.


Vista la mia passione per la fotografia notturna ho dotato la mia versione di alcune funzionalità aggiuntive, come la modalità astroinseguitore per avere stelle puntiformi su pose lunghe, anche in modalità panorama.


Elaborazione

Gli scatti, una volta acquisiti ed importati andranno allineati e fusi con appositi software, detti di stitching, in grado di correggere le deformazioni introdotte ed unire correttamente le immagini. In questa guida tratterò l'uso del software stand-alone PTGui e del tool PhotoMerge incluso in Adobe Photshop, entrambi molti validi ma ognuno con i suoi aspetti positivi e negativi.

PTgui

coming soon...

PhotoMerge
PhotoMerge è un tool di Adobe Photoshop e ben integrato anche con Lightroom da cui è raggiungibile direttamente selezionando le foto da unire, quindi cliccando con il tasto destro -> Modifica in -> Unisci come panorama in Photoshop (nell'esempio seguente però non userò questa strada). Purtroppo non è ben configurabile in tutti i suoi parametri come PTgui, però in un buon 90% dei casi esegue un discreto lavoro di base, su cui poi lavorare con gli altri strumenti messi a disposizione da Photoshop.

Consiglio di seguire il workflow degli esempi seguenti per sfruttare questo tool al meglio: 

Esempio 1: il panorama multifocale
Può essere utile riprendere i panorami a focali diverse: conviene difatti riprendere l'orizzonte e i soggetti di terra a focale maggiore rispetto al cielo, che ha una quantità di dettagli minore, così da snellire la ripresa. A seguire è illustrato un esempio semplificato ma il concetto può essere estremizzato ed applicato ad un'infinità di situazioni diverse.
Per prima cosa vanno selezionati i singoli scatti del panorama in (1) Lightroom. Può essere di aiuto per PhotoMerge ricevere immagini già corrette dai difetti della lente, per fare ciò si va a spuntare l'opzione Attiva correzioni profilo (2) in Correzioni lente. Questo comando va a correggere sia la distorsione dell'obbiettivo che la sua vignettatura. 
Se si desidera si possono applicare anche altre regolazioni: può essere utile ad esempio alzare le ombre per rendere più facile il lavoro a PhotoMerge su scatti notturni, facendo attenzione a non essere troppo invasivi in questa prima fase. 
Premendo infine Sincronizza... (3) si vanno ad applicare queste regolazioni a tutti gli scatti del panorama, precedentemente selezionati.


In questo specifico caso, in fase di ripresa ho eseguito due panoramiche, una a 10mm e una a 20mm, verranno unite entrambe per aumentare il livello del dettaglio sui palazzi. Una volta corrette le immagini, vanno importate in Photoshop come livelli, selezionandole tutte in Lightroom e cliccando con il tasto destro -> Modifica in -> Apri come livelli in Photoshop.


Selezionati quindi tutti i livelli su Photoshop, si procede all'allineamento. Cliccando la voce del menù Modifica -> Allineamento automatico livelli si apre la finestra seguente:


Da questa è possibile scegliere la tipologia di proiezione migliore per il nostro caso, in genere cilindrica o sferica per i panorami. Non sarà necessario apportare correzioni lente in quanto questa operazione è già stata eseguita in Lightroom. Cliccando OK si avvia la procedura di allineamento.
Terminata questa operazione, si procede alla fusione dei livelli che può avvenire in maniera automatica cliccando su Modifica -> Fusione automatica livelli -> Panorama. 
Come anticipato, il panorama era composto da due strisce a focali diverse, in questo caso quindi si effettua la fusione automatica separatamente sulle due panoramiche quindi tramite un'opportuna maschera di livello si fonde il panorama a focale più corta (comprendente il cielo) con quello a focale più lunga, contenente maggiori dettagli dei palazzi.



A questo punto si uniscono le due strisce in un unico livello, se l'immagine risultante presenta un orizzonte non rettilineo o errori di prospettiva dovuti alla fusione, si possono corregger con lo strumento Filtro -> Grandangolo adattato in modalità correzione impostata su Panorama.


Per raddrizzare orizzonti e linee di fuga occorre selezionarli trascinandoci sopra con lo strumento vincolo (il primo in alto a sinistra), il tool provvederà a raddrizzare la linea correggendo le distorsioni sferiche. Se poi si desidera inclinarla, altro non si deve fare che agire sul cerchio che compare portando il mouse sulla relativa linea azzurra.
Quindi si può decidere il taglio da dare all'immagine e a riempire eventuali porzioni mancanti con il pennello clone.
In alternativa è possibile usare un metodo automatico ma dal risultato un po' più grezzo: si clicca con lo strumento Bacchetta magica su una porzione esterna all'immagine (quelle a quadretti) con impostazioni tolleranza 0 e togliendo la spunta da contigui. Quindi si clicca su Modifica->Riempi e quindi si lancia il riempimento automatico in base al contenuto.


Salvando l'immagine e chiudendo Photoshop si ritorna in Lightroom, dove è possibile fare le ultime regolazioni, agendo in maniera specifica con i pennelli, in questo caso si sono ricreati correttamente i colori del cielo, persi nella regolazione del bianco automatica della camera.


Ed ecco il risultato finale:



Esempio 2: il panorama a profondità tonale estesa
Per prima cosa vanno selezionate le foto del panorama in Lightroom. In questo esempio si tratta di un panorama a profondità tonale estesa, quindi anche se composto di sole tre inquadrature, le foto da unire sono 9, suddivise in 3 gruppi dal tempo di esposizione comune. Questo accorgimento mi ha permesso sia di andare a cogliere i colori più delicati del tramonto che creare l'effetto seta sul mare, ottenibile solo con tempi lunghi.


Selezionate le foto si clicca con il tasto destro su di una di loro quindi Modifica in -> Apri come livelli in Photoshop.


Si aprirà una finestra di Photoshop con tutti i frame come livelli sovrapposti, si selezionano tutti (anche se appartenenti a gruppi di tempi diversi), quindi cliccando la voce del menù Modifica -> Allineamento automatico livelli, si apre la finestra seguente:


Da questa è possibile scegliere la tipologia di proiezione migliore per il nostro caso, in genere cilindrica o sferica per i panorami, quindi anche decidere se richiedere al programma di correggere la distorsione della lente e la vignettatura (grazie ai dati EXIF dell'obiettivo, operazione necessaria solo se non lo si è già fatto in Lightroom). Cliccando OK inizia l'elaborazione delle immagini e si ottiene il risultato seguente. 


Si nota come sia ancora presente un'errore di allineamento tra il primo ed il secondo frame, facilmente risolvibile mediante lo strumento alterazione raggiungibile tramite Modifica -> Trasformazione libera quindi cliccando il simbolo evidenziato nell'immagine seguente:


Agendo sui vari ancoraggi si può migliorare l'allineamento dell'immagine, nel caso in cui ciò non bastasse si può fare affidamento allo strumento Modifica -> Alterazione marionetta (causa e soluzione di ogni male :-P). Potrebbe anche essere utile agire con le curve sui singoli frame per compensare riduzione o aumenti delle luminosità durante la sessione fotografica, frequenti all'alba e al tramonto.


Ottenuto il risultato desiderato, si procede alla fusione dei livelli, un gruppo alla volta, che può avvenire in maniera automatica cliccando su Modifica -> Fusione automatica livelli -> Panorama oppure manualmente con le maschere di livello. In entrambi i casi si otterrà un set di livelli con le relative maschere, per comodità si possono anche raggruppare per esposizione, come nella schermata seguente.


Per procedere occorre rendere definitive le fusioni tra i livelli unendoli a gruppi come Oggetti avanzati. Vi ricordo che utilizzando questo passaggio e non il comando Unisci livelli, possiamo ancora modificare la maschere di fusione facendo doppio click sull'Oggetto avanzato nella lista dei livelli.


A questo punto si vanno a fondere i tre panorami (dalle differenti esposizioni) con opportune maschere di ritaglio applicate agli Oggetti avanzati, per evidenziare i dettagli voluti.


Sarà sicuramente necessario rendere omogenei i vari livelli mediante apposite regolazioni applicate ad ognuno di questi con maschere di ritaglio, così che le impostazioni agiscano gruppo per gruppo (click destro -> Crea maschera di ritaglio).


Al termine di questa fase il panorama si presenterà come nella foto seguente, notare come siano stati estratti i colori più delicati del tramonto dalle foto sottoesposte e l'effetto seta sul mare, da quelle sovraesposte.


A questo punto occorre rendere l'immagine rettangolare andando a tagliare gli eccessi e a riempire i "buchi" alle estremità. Per fare ciò occorre cliccare Immagine -> Duplica, per creare una copia dell'immagine in cui andremo ad unire definitivamente i vari livelli (vi consiglio la duplicazione per mantenere ancora un file con i livelli separati, nel caso in cui desideriate ancora modificare qualche dettaglio in un secondo tempo).


Ora andando ad usare il Timbro clone ed il Pennello correttivo al volo, si possono riempire le parti mancanti.
In alternativa è possibile usare un metodo automatico ma dal risultato un po' più grezzo: si clicca con lo strumento Bacchetta magica su una porzione esterna all'immagine (quelle a quadretti) con impostazioni tolleranza 0 e togliendo la spunta da contigui. Quindi si clicca su Modifica->Riempi e quindi si lancia il riempimento automatico in base al contenuto.


A questo punto si può salvare e chiudere per ritornare in Lightroom e terminare l'elaborazione, in questo caso ho enfatizzato le tinte viola, estratto leggermente le ombre ed aumentato la chiarezza sui sassi della spiaggia. 


Ed ecco il risultato finale:



Mini-planet

Per realizzare immagini con questo particolare effetto bisogna dapprima realizzare un panorama a 360° con focali relativamente corte (in modo da riprendere molto cielo e terreno), comprendente 3 o quattro scatti del terreno sotto la camera. Consiglio di alzare la camera il più possibile da terra.

Una volta importate le foto in Lightroom, si selezionano quelle relative al solo panorama (non il terreno sottostante la camera) quindi si fondono in Photoshop come indicato nell'immagine seguente:


Si seleziona Cilindrico come layout, volendo si può anche attivare la correzione della distorsione in caso di obiettivi poco corretti. Quindi si preme OK.


Si ottiene un'immagine come la seguente che va adeguatamente ritagliata in modo che il margine sinistro combaci perfettamente con il destro senza sovrapposizioni. Quindi la si ribalta di 180° (cielo in basso) e la si deforma in modo da avere pari altezza e larghezza.



Tramite il menù Filtri -> Distorsione -> Coordinate polari si ottiene la distorsione voluta.


A questo punto occorre correggere eventuali problemi di fusione con il Pennello clone e riempire il gap centrale con le foto ottenute inquadrando il terreno sotto la camera.



Salvando e chiudendo si torna a Lightroom dove la foto viene automaticamente reimportata ed è pronta per gli ultimi ritocchi.



Altri risultati ottenuti con la stessa tecnica:




Brenizer

Aggiungo in calce un riferimento a questa tecnica, grazie alla quale è possibile comprimere la profondità di campo di un ritratto usando una tecniche fotografiche e di composizione tipiche del panorama. Per tutti i dettagli rimando all'ottimo articolo realizzato dal mio amico Stefano: La ballerina e la neve, effetto Brenizer.

Condivisione

Purtroppo i panorami sono molto suggestivi se stampati su grandi formati, ma non rendono bene su social network fotografici come Flickr o 500px. Si può in parte ovviare grazie a servizi di hosting dedicati alle foto in alta risoluzione come Gigapano, free e con possibilità di embeddare il panorama navigabile in siti terzi. Si otterranno risultati come questo.
E' possibile anche caricare i nostri panorami a 360° su Google Maps con un procedimento abbastanza macchinoso descritto in questa guida.

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2 commenti:

  1. Ciao. Grazie molte del post. Bellissimo, ora me lo studio bene. Per la condivisione su google maps, e si usa uno smartphone e la google camera si possono condividere su Maps e farle navigare al mondo intero (i risultati non sono precisissimi).

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    1. Si, e seguendo le indicazioni dell'ultimo link è possibile fare lo stesso anche per foto scattate da dispositivi non Android tipo una dSLR

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