domenica 2 giugno 2013

Una primavera inusuale, come ottenere il mosso sulle nuvole ed espandere il piano focale

Complice questa breve tregua del maltempo, ne ho approfittato per una veloce sessione fotografica in alta val Ellero. Traendo beneficio dalle strane condizioni meteorologiche di questa primavera volevo fotografare le montagne ancora innevate con già i primi fiori poche centinaia di metri più in basso.


Per poter inquadrare sia il prato che le montagne con un effetto il più possibile immersivo ho usato il Sigma 10-20 alla focale più ridotta. Inoltre volevo ottenere un effetto mosso sulle nubi che scorrevano rapide sopra di me, però mio malgrado non dispongo ancora di un filtro ND adatto al Sigma, come fare? 
Ho ovviato grazie alla tecnica dell'esposizione multipla, descritta in questo post precedente, tramite la quale ho fuso assieme 10 scatti di solo 1/90 a distanza di 10 secondi uno dall'altro, ottenendo l'effetto mosso desiderato sulle nubi.


Nei due scatti con la genzianella in primo piano si presentava un'altro problema: avere a fuoco l'intero campo visivo dal primissimo piano all'infinito, impossibile anche con aperture molto strette. La soluzione è usare la tecnica dell'estensione del piano focale che uso solitamente nella macrofotografia, in questo caso sono stati sufficienti due soli scatti, fusi assieme in Photoshop mediante opportune maschere di livello per ottenere il risultato voluto.


In riferimento ai panorami vorrei indicarvi questo tool utilissimo per pianificare foto paesaggistiche o scoprire il nome delle montagne inquadrate: una volta fissato il punto si scatto, direzione e campo vi fornirà il panorama con il nome di tutti i picchi. Vi ricordo che per calcolare il campo in gradi è sufficiente usare la formula: dimensione_mm_sensore/focale*180/pigreco.


Scendendo a valle mi sono soffermato qualche minuto su un soggetto già fotografato l'anno scorso: il Gorgo dei Tigli per alcuni nuovi scatti.


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