lunedì 7 novembre 2011

Cascata del Salabrone: come alcune piccole variazioni possono stravolgere una foto

In questo rapido post vorrei illustrarvi come un classico scatto lungo su una cascata possa cambiare drasticamente con poche impostazioni di postelaborazione, permettendo risultati decisamente vari e con un notevole acquisto di tridimensionalità.
Partiamo da una fotografia da me scattata quest'estate in Toscana, ad una cascata nascosta tra i boschi, scoperta quasi per caso scorrendo le foto di Panoramio geotaggate su Google Maps...piccole meraviglie della tecnologia.


Qui sopra si ha la foto come appariva subito a seguire le basilari regolazioni, si nota subito come sia povera di dettaglio sulle zone sotto esposte e sulle strisciate. Un risultato abbastanza insipido, una foto da buttare via? Non necessariamente, ecco alcune idee su come procedere:


Elaborazione 1, HDR simulato:
Agendo attraverso un software come Lightroom, si può tentare di recuperare le luci agendo sulla regolazione "recupero" e le zone sottoesposte mediante "luce schiarita" e "neri". Si possono definire maggiormente le strisciate tramite lo slider "chiarezza" che aumenta il contrasto locale. Il risultato sarà il seguente:


Elaborazione 2, Bianco e nero
Volendo evidenziare ancora di più l'acqua si può convertire l'immagine precedente al bianco e nero, con poco sforzo si ottiene una foto ancora più incisiva:


Elaborazione 3, Bianco e nero con contrasto aumentato
Partendo dalla precedente si può fare un passo indietro agendo a ritroso su "neri" e "luce schiarita" ottenendo una soluzione che incornicia maggiormente la cascata senza scurire troppo:


A voi la scelta della preferita...





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