domenica 12 febbraio 2017

Venere, Luna e Mondovì Piazza: mai dimenticarsi di alzare di tanto in tanto gli occhi verso le stelle

Discretamente passata inosservata ai più, nei primi giorni dell'anno si è verificata una bella congiunzione di Luna, Venere e Marte, nelle luci del crepuscolo. In quei giorni mi trovavo per le vacanze natalizie a Mondovì e ho deciso di dedicare ancora una foto a questa splendido posto. Nell'articolo a seguire tutti i dettagli ed i retroscena dello scatto e dell'elaborazione. 


Pianificati data, ora e posizione per lo scatto non resta che arrivare puntuali all'appuntamento con giusto l'essenziale: la mia fida A7, un paio di vecchi obiettivi Nikon, cavalletto e scatto remoto programmabile. Faccio una serie di scatti di prova per valutare la luce, quindi imposto la macchina in full manual per evitare brutte sorprese in fase di elaborazione. Avvio la sequenza dal telecomando con la Luna ancora bella alta nel cielo. Ora non resta che "godersi" un'oretta di freddo mentre la Luna cala verso l'orizzonte...ah no accidenti ho scordato una cosa! Il blocco dello specchio per evitare le vibrazioni!! No scherzo...😃 non mi serve più...la A7 lo specchio non ce l'ha!

PlanIt! App di pianificazione fotografica


Questa sera vi voglio parlare di PlanIt! Un'utilissima applicazione Android che ci aiuta a pianificare i nostri scatti di fotografia paesaggistica. Si può trovare sullo store sia in una limitata versione gratuita che nella full ottenibile ad un modesto prezzo (ma ne vale la pena). Ho iniziato provando la versione gratuita che mi è piaciuta così tanto da non poter fare a meno di passare quasi subito a quella a pagamento.

L'applicazione si appoggia a diversi servizi di mappatura da cui attinge mappe, altimetrie, immagini satellitari, immagini street view e anche i profili di orizzonte.
Su queste mappe si possono selezionare la posizione del luogo di scatto e del soggetto, quindi conoscere tutto ciò che vi accade attorno: ora e punto di alba e tramonto di Sole e Luna, ore blu e oro, movimento di stelle e pianeti, sciami meteorici, inquinamento luminoso, maree e persino posizione e dimensione delle ombre.

domenica 21 agosto 2016

Soreze, sonnolenta cittadina nel sud della Francia

Poco tempo fa ho alloggiato per lavoro un paio di giorni in Sorèze: una sonnolenta cittadina sperduta nel sud della Francia, famosa per il suo antico monastero che di fatto occupava la quasi totalità dell'area cittadina. A seguire alcuni scorci portati a casa grazie alla compatta A7 infilata in valigia tra le camicie.


















Il monastero/scuola benedettino è stato attivo ininterrottamente dal 1600 a pochi decenni fa, nonostante varie vicissitudini e la secolarizzazione dovuta alla rivoluzione francese, come riportato dai documenti esposti nei corridoi. Adesso ospita al suo interno un albergo e centro congressi che ha permesso di salvarlo dalla rovina e si occupa del restauro e manutenzione del complesso e del parco secolare posto alle spalle.

martedì 9 febbraio 2016

Un salto in un'altra era

Questo week-end sono stato, insieme a Luisa, in un posto davvero molto suggestivo: il castello di Chillon. Si trova a poco meno di un'ora di piacevole camminata verso sud da Montreux, lungo il lago di Ginevra. Per i più pigri a 30 secondi dalla strada, ma suggerisco in ogni caso il primo approccio.

Si tratta di una costruzione risalente all'undicesimo posta su un isolotto a breve distanza dalla riva, per controllare il traffico commerciale lungo il lago. Ha subito nel tempo numerosi rimaneggiamenti e praticamente nessuno dei decori murari interni né il mobilio sono sopravvissuti, però sono presenti bellissimi soffitti lignei ai piani superiori e con costolature in pietra a quelli inferiori.

Le premesse, fotograficamente parlando, non erano delle migliori: nebbia e luce piatta, fortunatamente però verso il tramonto un bel vento è salito da valle soffiando via parzialmente la nebbia dal lago, mostrando uno spettacolo assolutamente imprevisto.




Per una buona mezz'ora si sono alternati banchi di nebbia colorati di rosa, al giallo delle nuvole illuminate dal sole calante. Questo insieme al silenzio rotto solo dallo sciabordio dell'acqua hanno donato un'atmosfera decisamente suggestiva e da altri tempi che vorrei trasmettere anche a voi con queste foto.





venerdì 29 gennaio 2016

Primi test con la Sony A7 ed obiettivi vintage, back to the mechanic stuff!

Tutto comincia qualche settimana fa quando, distrattamente, noto una Sony A7 di seconda mano nella vetrina di un negozio di fotografia. Si tratta di una mirror-less full-frame che stavo adocchiando da quando è uscita la A7 MK2 rendendola più economica.
Perdo giusto due secondi a notare il prezzo interessante e via,  ma ormai il tarlo si insinuato nel mio cervello ed il giorno dopo ripassando davanti al negozio decido di entrare e provarla, gentilmente mi faccio prestare un obiettivo e controllo ogni funzionalità...che dire sembra perfetta ed il prezzo è ottimo...la follia natalizia del 2016 è fatta.

Nell'attesa di potermi permettere delle lenti dedicate, decido di comprare un adattatore ed usare in full manual delle vecchie affilate prime-lens Nikon vintage che stavano a prendere polvere da un po'. Le lenti recuperate sono un 28mm f 3.5, un 50mm f 1.8 ed un 135mm f 3.5, tutte della famiglia AI.


L'adattatore che ho scelto è un Fotodiox Pro con regolazione manuale a scatti del diaframma per obiettivi non dotati di ghiera. Questa funzionalità, chenon serve con i vecchi obiettivi AI, è però indispensabile per le famiglie successive. Unica pecca della soluzione è la lunghezza non da poco che raggiunge l'accrocchio.


Ovviamente non funziona nessun automatismo ne comando da macchina, nulla di preoccupante se si è abituati a scattare in modalità manuale, ma perdere anche la messa a fuoco automatica, oltre la comodità delle lenti zoom mi hanno un po' spiazzato. 
Il giocattolino si fa perdonare da subito: il focus peaking evidenzia in rosso i bordi dei soggetti sul piano focale, facilitando la messa a fuoco e lo zoom digitale per la regolazione fine fa il resto. Tutto agevolmente a portata di dita grazie al fatto che quasi tutti i tasti sono riconfigurabili.
Devo dire però che il focus peaking funziona bene solo con soggetti ben illuminati, nello foto notturne si fatica un po' di più.

Altra chicca dell'architettura mirror-less è la possibilità di vedere a mirino esattamente il risultato che si avrà in RAW sia a livello di esposizione che di profondità di campo. Questo a discapito di una decisa rumorosità in fase di preview, alle piccole aperture. Utilissimi anche l'istogramma e la bolla a mirino.
Avendo in questa prima prova prevalentemente lavorato di notte devo dire che la leggerezza e l'assenza del movimento dato dallo specchio aiutano non poco a scattare a mano libera, anche su frazioni di secondo, su focali corte. Su focali più lunghe invece si sente decisamente la mancanza della stabilizzazione giroscopica.
Grazie al sensore full-frame, dotato di pixel di dimensione maggiore rispetto alle APS-C, il rumore è decisamente contenuto, anche su pose lunghe.

A seguire due foto del borgo di Mondovì Piazza al tramonto. All'orizzonte si staglia il Monviso grazie al Foehn che ha portato via l'umidità invernale dalla pianura in quei giorni.




Per ultima vi propongo una foto still-life in light painting con scatto da 30s ed illuminazione con torcia a disegnare sul soggetto.


mercoledì 12 agosto 2015

Lightroom, tutorial per immagini - 15 - Panorami e fotografia in alta risoluzione

In questa guida verranno trattate le tecniche di ripresa e di fusione (stitching) necessarie alla realizzazione di panorami e foto in altissima risoluzione. Queste tecniche permettono sia di realizzare immagini con formati diversi dai classici (panorami) che foto in altissima risoluzione (GigaPano) mediante l'unione di moltissime immagini riprese a focali più spinte di quella equivalente dell'immagine finale.


domenica 16 novembre 2014

Tramonti in Langa

Oggi vorrei proporvi due scatti nelle ultime luci del giorno, in Langa. Il primo ritrae il borgo di Novello e la rupe tufacea prospiciente, colti con le ultime luci radenti sulle colline.


Il secondo invece è un Gigapano a 360 dal famoso Cedro della Morra, pittoresco albero secolare posto sulla sommità di una collina appunto vicina alla Morra, che si può vedere sullo sfondo.
Durante l'elaborazione ho voluto enfatizzare come siano cambiati le luci e i colori durante l'acquisizione, ho quindi lasciato intenzionalmente due volte il Cedro, alla sinistra ripreso poco dopo il tramonto con ancora i suoi colori e a destra una ventina di minuti dopo, ormai quasi perso nel buio, con in mezzo le luci a sfumare.


Da vedere assolutamente in modalità pano zommabile qui o embedded sotto, 
la versione ridotta qui sopra ha evidenti artefatti purtroppo...